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Il Fuffidiario Guida Umoristica Illustrata sulla Vagina Per le portatrici di Vagina e per semplici appassionati. di Emily Silvestri autoproduzione – novembre 2012 10,5×14,8 cm – 16 pagine – colore
Prima stampa novembre 2012: 250 copie esaurite.
Seconda stampa ottobre 2013: 500 copie.
eBook in pdf acquistabile su:
Articoli scritti sul Fuffidiario: Un altro genere di comunicazione del 31 ottobre 2012, il seguitissimo blog di critica sessista nei media. Lo Sguardo magazine del 24 febbraio 2013, qui il pdf scaricabile PDF. E su Lezpop, blog di cultura lesbica del dicembre 2013.
All’interno:
Contiene: consigli, vignette, illustrazioni, giochi ed articoli su tale argomento, poco trattato se non in ambito medico o pornografico. Com’è nata l’idea:
L’autrice, meditando sulle potenzialità dell’autoproduzione, andava cercando le infinite possibilità di trattare temi interessanti per il pubblico, che i benpensanti (?) editori italiani non pubblicherebbero mai.
L’idea del tema è nata da un suggerimento di Samoa Landi durante una delirante chat notturna, Samoa è un’amica che spesso suggerisce idee non rendendosi conto che qualcuno potrebbe decidere di realizzarle veramente.
Il nome “il Fuffidiario” ha assonanza con il sussidiario delle elementari, in effetti vorrebbe essere un piccolo manualetto per imparare a vedere la Vagina con occhi diversi, buffi e ironici. La “Fuffa” invece è il soprannome che l’autrice ha dato alla sua Vagina. Quello del nome è il primo argomento affrontato ne “il Fuffidiario”.
Tale tema di solito è illustrato o argomento di discussione o di scherzo per motivi salutistici o sessuali, i primi portano ad una visione medica della Vagina, una visione fredda ed estranea, i secondi da una visione da un punta di vista maschile (se non artefatta dal genere porno).
L’autrice vorrebbe dare una visione femminile e scherzosa della Vagina, lontana da queste visioni estranianti.
Promozione:
‘Cappuccetto Rosso’ si occupa di alcuni problemi cruciali che la ragazza in età scolare deve risolvere se nel suo subconscio, permangono attaccamenti edipici, che possono indurla e esporsi pericolosamente alla possibilità di essere sedotta. […] Una ragazzina ha bisogno di una forte figura materna per la propria protezione, e come modello da imitare. Ma la nonna di Cappuccetto Rosso si lascia trasportare dalle proprie necessità oltre quanto è di beneficio per la bambina, […] è fatale per la ragazzina se questa donna più anziana rinuncia alla sua capacità d’interessare sessualmente gli uomini e la trasferisce sulla nipotina donandole un mantello rosso che la rende troppo seducente. In tutta la fiaba, nel titolo come nel nome della ragazzina, l’accento è posto sul colore rosso, che essa indossa in modo manifesto. Il rosso è il colore che simboleggia le emozioni violente, naturalmente comprese quelle sessuali. Il cappuccio di velluto rosso dato dalla nonna può quindi essere visto come il simbolo di un prematuro trasferimento di attrazione sessuale, che è ulteriormente accentuato dalle condizioni della nonna, vecchia e malata, troppo debole perfino per aprire una porta. Il nome Cappuccetto Rosso indica l’importanza fondamentale di questa caratteristica della bambina nella storia. Esso suggerisce che non il cappuccio è piccolo, ma è piccola anche la bambina [in francese il titolo originale è ‘Le Petit Chaperon Rouge’n.d.r.]. E’ troppo piccola, non per portare il suo cappuccio, ma per dominare ciò che esso simboleggia, e ciò che il semplice fatto di portarlo incoraggia. Il pericolo per Cappuccetto Rosso consiste nella sua sessualità in boccio, per cui essa non è ancora abbastanza matura dal punto di vista emotivo.”Il confronto con le ragazzine di oggi è palese, esse vengono continuamente spinte verso una prematura sessualizzazione da televisione, video musicali, testi delle canzoni, internet, riviste, film e video giochi anche se di target infantile. Tipico esempio sono le Veline, diventate il modello di moltissime bambine che vedono la realizzazione dei proprio sogni nel comparire in televisione, attraendo gli spettatori con il proprio corpo come oggetto sessuale e ornamento estetico. Gli stessi genitori, come la Nonna della fiaba, incoraggiano e accompagnano le figlie femmine verso una carriera televisiva che le porterebbe a essere viste come un oggetto sessuale. In queste illustrazioni la nonna della fiaba, affascinata dai modelli mediatici, tesse la mantellina rossa alla piccola nipote per farla diventare provocante e farla entrare in un labirinto di studi televisivi in cui si perderà.
Tratto da ‘Il mondo incantato’ di Bruno Bettelheim (ed. Feltrinelli)